È il libro dell’assedio della città di Sarajevo – la più lunga e tragica “blokada” della Storia – a 20 anni dall’inizio delle cronache cruente (4, 5, 6 aprile 1992), nel ventesimo degli annali di sangue.

Il taglio dell’acqua e dell’energia elettrica, la penuria di tutto, il freddo, la fame, la morte e le amputazioni per i colpi di granata, la ricerca del cibo e il tiro dei cecchini, le miserie umane e le nobiltà, i sommersi e i salvati nella grande città inerme sotto il tiro dei mortai, distesa nelle valli della Bosna e del Miljacka… tutto è scritto nelle poesie dell’assedio di Abdulah Sidran dal funebre titolo La bara di Sarajevo, nella sfinita quotidianità dei versi di Izet Sarajlić, nei diari dell’assedio di Marko Vešović, nelle tragiche prose di Dževad Karahasan, nei frammenti abbaglianti di Tvrtko Kulenović, nelle fotografie di Danilo Krstanović (32 fotografie a colori e in bianco e nero).

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All’ingresso del tunnel arrivarono all’alba, quando la luce sembra nebbia e la nebbia luce, quando i contorni sono vaghi, e fra il reale e l’irreale, il possibile e l’impossibile, i confini semplicemente non esistono. Solo in quell’ora del giorno, e solo a persone che per un mese affamate e congelate hanno combattuto in un deserto nevoso, e ora sono ai limiti della sopportazione, solo a loro sembrò probabile ciò che videro quando raggiunsero il tunnel.

 

 

Dževad Karahasan (Duvno, oggi Tomislavgrad, 1953) drammaturgo, docente di drammaturgia, romanziere. In italiano Il Centro del mondo (Il Saggiatore, 1994), Il divano orientale (Il Saggiatore, 1997).

 

 

Tvrtko Kulenović (Šabac sulla Sava, 1935) docente di filosofia, semiologo, le sue pagine sono tratte da Istorija bolesti (Storia di una malattia). In italiano è presente nel volume Sarajevo! di Piero Del Giudice.

 

 

 

 

Izet Sarajlić (Doboj 1930 – Sarajevo 2002) poeta, saggista, traduttore, ha considerato la fine della Jugoslavia e la caduta della Sarajevo multiculturale come la propria fine. In italiano Il libro degli addii (Magma, 1996), Qualcuno ha suonato (Multimedia edizioni, 2001), Chi ha fatto il turno di notte (Einaudi, 2012).

 

Abdulah Sidran (Sarajevo, 1944) poeta, drammaturgo, sceneggiatore. Opere principali in italiano Romanzo balcanico (Aliberti editore, 2009), Il grasso di lepre (Casagrande editore, Bellinzona, 2010), Le lacrime delle madri di Srebrenica (ADV, Lugano, 2010).

 

 

 

 

Marko Vešović (Pape, Montenegro 1945) docente di estetica, scrittore, saggista, poeta. In italiano Chiedo scusa se vi parlo di Sarajevo (Sperling&Kupfer, 1996).

 

 

 

FOTOGRAFIA Danilo Krstanović (Sarajevo, 1951) già fotoreporter del quotidiano Oslobođenje, oggi corrispondente in Bosnia Erzegovina della Reuter, é il fotografo dell’assedio della città.