Trubschachen, un piccolo paese dell’Emmental, potrebbe essere il luogo ideale per uno studente di filosofia che desideri allontanarsi dalla città, trascorrere una settimana tranquilla dopo Natale e cominciare la stesura della sua tesi su Kant.
ADV-Cover-A-TrubschachenIl protagonista che arriva a Trubschachen si propone di suddividere ragionevolmente il tempo fra lo studio e le passeggiate, ma a scandire il ritmo delle giornate sono i pasti fin troppo abbondanti serviti alla locanda in cui alloggia, che rendono necessarie passeggiate digestive più lunghe del previsto. Camminando lungo i sentieri che percorrono il paesaggio innevato, è spinto dalla curiosità a esplorare i dintorni e a conoscere meglio il paese. Attraverso l’osservazione attenta della realtà, va scoprendo un luogo dall’aspetto idilliaco che nasconde storie di miseria umana, solitudine e abbandono. A poco a poco si accorge dell’impossibilità di portare a termine il lavoro su Kant. Che cos’è accaduto in questa settimana?
È questa la premessa di uno straordinario romanzo scritto in forma impersonale e con il condizionale come modo ricorrente della narrazione, una scelta stilistica che rappresenta il difficile confronto con il concetto di realtà e la raggiunta consapevolezza che alla fine ciò che viviamo è soltanto una tra tante, innumerevoli possibilità.

 

…ogni qualvolta gli capitava di pernottare in una camera d’albergo, non poteva fare a meno di pensare che in quell’ambiente a lui completamente estraneo, insignificante – che non significava nulla per lui e che non diceva niente di lui – arredato per un gusto medio inesistente, occupato (non abitato) da così tante persone prima di lui – senza che queste avessero lasciato neppure una traccia della loro presenza personale – e da così tante persone dopo di lui – che non avrebbero lasciato neppure una traccia della loro presenza personale – in quell’ambiente con il quale non aveva alcun legame, ma proprio il benché minimo legame, lui – e questo era per lui un pensiero insopportabile – avrebbe potuto morire…

Acquista

E.Y. Meyer è nato nel 1946 a Liestal, Svizzera. Dopo gli studi di germanistica e filosofia all’università di Berna, è stato maestro elementare e dal 1974 si dedica esclusivamente all’attività di scrittore. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il Premio Gerhart Hauptmann e il Premio della Fondazione Svizzera Schiller. All’esordio con il volume di racconti Ein Reisender in Sachen Umsturz (1972), hanno fatto seguito romanzi – In Trubschachen (1973), Die Rückfahrt (1977), Das System des Doktor Maillard oder die Welt der Maschinen (1994), Venezianisches Zwischenspiel (1997), Der Ritt (2004), Wandlung (2012). Apotheose. Roman zur Jahrtausendwende (2015) – saggi, poesie e opere teatrali. Dopo lunghi soggiorni a New York, Parigi e Londra, oggi vive a Berna.